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I Benetton in Alitalia. Di Maio e i "prenditori" di un anno fa

«Basta con i prenditori! Questo governo non sarà più l'amico dei Benetton, come i governi del passato!». Così tuonava un anno fa, dopo il crimine del Ponte Morandi, il neoministro Luigi di Maio. Un anno dopo ai Benetton – tramite la controllata Atlantia – viene offerto l'ingresso in Alitalia col 35% delle quote. Un vero affare. I Benetton già controllano Aeroporti di Roma SpA, che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino. Ora si assicurano una posizione di controllo della nuova Alitalia. Dunque i Benetton influiranno sulle scelte della nuova compagnia che pagherà le tariffe... ai Benetton quali controllori degli scali. Niente male per “i prenditori criminali” di un anno fa. Peraltro Il Sole 24 Ore rivela che i Benetton hanno già anticipato agli altri azionisti (Ferrovie, Delta Airline, Tesoro) che occorrerà rivedere il piano industriale di Alitalia aumentando i tagli ai posti di lavoro. Tre mesi fa Salvini e Di Maio giuravano che nessun posto di lavoro sarebbe stato toccato. Da due settimane si annunciano esuberi per 2000 unità. Ora i Benetton chiedono di estenderli ulteriormente...

Ma non è tutto. Il quotidiano di Confindustria rivela, su segnalazione di «due fonti autorevoli», che è stato aperto un tavolo con Atlantia (cioè i Benetton) presso il Ministero di Infrastrutture e trasporti (Toninelli) attorno al tema di Autostrade per l'Italia (controllata da Atlantia). «Questa indiscrezione non trova conferme ufficiali ma merita di essere riferita per l'autorevolezza delle fonti che l'hanno segnalata», recita un quotidiano in genere molto prudente. Se così è, si tratta di un fatto clamoroso, con una sola possibile interpretazione: i Benetton hanno accettato di entrare in Alitalia in cambio di un negoziato sulla concessione di Autostrade. In cambio cioè della disponibilità del governo a indietreggiare sulla revoca della concessione. Peraltro è del tutto evidente che l'ingresso dei Benetton in Alitalia li pone in una posizione negoziale molto più forte su tutta la scacchiera dei propri interessi.

Le acrobazie truffaldine dei 5 Stelle sono dunque davvero grottesche. Appena due settimane fa Luigi di Maio escludeva l'ingresso di Atlantia nel capitale Alitalia perché la revoca della concessione su Autostrade l'avrebbe trasformata in una “azienda decotta”. Ora l'azienda... decotta non solo si prende Alitalia ma negozia pure la permanenza in autostrade in cambio (pare) di una riduzione dei pedaggi.

Un anno fa dicevamo, controcorrente, che anche questo governo si sarebbe rivelato, come ogni governo, un comitato d'affari dei capitalisti. Un anno dopo tutti i conti tornano. A partire appunto da quelli... degli azionisti.
Partito Comunista dei Lavoratori