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A testa alta contro Marchionne
28 Settembre 2016
Martedì 27 settembre la Corte d’appello del tribunale di Napoli ha decretato la vittoria per i cinque operai licenziati dalla Fiat di Marchionne.
Martedì 27 settembre la Corte d’appello del tribunale di Napoli ha decretato la vittoria per i cinque compagni licenziati dalla Fiat di Marchionne. Mimmo Mignano, Marco Cusano, Roberto Fabbricatore, Massimo Napolitano e Antonio Montella rientreranno in fabbrica dalla porta principale e a testa alta!
I cinque compagni furono licenziati perché il 5 giugno del 2014 inscenarono una protesta davanti al reparto-confino di Nola, esponendo un fantoccio impiccato raffigurante la faccia di Marchionne per denunciare le tragiche condizioni dei lavoratori del reparto-confino che portarono al suicidio due operai cassaintegrati, Pino De Crescenzo e Maria Baratto.
Questa vittoria contro Marchionne è sicuramente una ventata di ossigeno per tutta la classe lavoratrice, ed è stata possibile grazie alla mobilitazione generale che si è costruita attorno a questa vicenda. Mimmo e compagni sono riusciti con una forza incredibile ad aggregare attorno a sé una solidarietà e un consenso straordinario che sicuramente hanno influenzato e costretto il tribunale a esprimersi favorevolmente.
Dobbiamo ringraziare Mimmo e compagni per aver eroicamente combattuto con tutte le loro forze fino alla vittoria contro la Fiat, ma questa battaglia vinta deve essere ora vigilata e sostenuta perché sicuramente l’arroganza di Marchionne non si fermerà. Allora è necessario sviluppare attorno questa vicenda le condizioni per una ripresa della lotta contro la Fiat dentro il quadro di una ripresa della mobilitazione generale contro governo e padronato.
I cinque compagni furono licenziati perché il 5 giugno del 2014 inscenarono una protesta davanti al reparto-confino di Nola, esponendo un fantoccio impiccato raffigurante la faccia di Marchionne per denunciare le tragiche condizioni dei lavoratori del reparto-confino che portarono al suicidio due operai cassaintegrati, Pino De Crescenzo e Maria Baratto.
Questa vittoria contro Marchionne è sicuramente una ventata di ossigeno per tutta la classe lavoratrice, ed è stata possibile grazie alla mobilitazione generale che si è costruita attorno a questa vicenda. Mimmo e compagni sono riusciti con una forza incredibile ad aggregare attorno a sé una solidarietà e un consenso straordinario che sicuramente hanno influenzato e costretto il tribunale a esprimersi favorevolmente.
Dobbiamo ringraziare Mimmo e compagni per aver eroicamente combattuto con tutte le loro forze fino alla vittoria contro la Fiat, ma questa battaglia vinta deve essere ora vigilata e sostenuta perché sicuramente l’arroganza di Marchionne non si fermerà. Allora è necessario sviluppare attorno questa vicenda le condizioni per una ripresa della lotta contro la Fiat dentro il quadro di una ripresa della mobilitazione generale contro governo e padronato.