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15 Settembre 2016
L'omicidio questa notte di un lavoratore egiziano iscritto all'USB davanti ai cancelli della Seam, ditta d'appalto della GLS a Piacenza, è un brutale assassinio di classe.
Il picchetto dei lavoratori in lotta rivendicava il rispetto degli accordi sindacali in ordine all'assunzione di precari a tempo determinato. Il camion del crumiro che ha sfondato il picchetto è stato spinto all'azione omicida dal personale di guardia dell'azienda sotto gli occhi di una polizia “distratta”. È la misura di come il padronato sia disposto a ogni mezzo per piegare la lotta operaia, con la complicità dello Stato.
Il PCL si stringe attorno alla famiglia del lavoratore ucciso, ai suoi compagni di lotta, al suo sindacato. Denuncia il crimine padronale. Rivendica una immediata mobilitazione unitaria per imporre la punizione dei responsabili.
La logistica ha registrato in questi anni una crescita imponente della combattività dei lavoratori, col ricorso a lotte radicali e prolungate che hanno strappato diritti e concessioni. In particolare i lavoratori immigrati sono stati gli splendidi protagonisti di questo ciclo di lotte, ribellandosi alle vessazioni padronali spesso avallate dalla burocrazia sindacale. L'omicidio di questa notte a Piacenza segnala la volontà dei padroni di recuperare il terreno perduto riaffermando il potere assoluto sulle condizioni del lavoro, anche col ricorso a mezzi criminali.
Ma l'assassinio compiuto non fermerà la lotta dei lavoratori, né alla GLS né altrove.
Generalizzare la lotta dei lavoratori, estendere l'esempio della sua indicazione radicale, è il modo migliore di rispondere alla arroganza criminale del padronato: alla forza dei padroni va contrapposta la forza di classe degli sfruttati. L'unico strumento che i padroni temono.
Il capitalismo è sfruttamento e crimine. Solo un governo dei lavoratori che spazzi via la dittatura del capitale potrà fare giustizia vera: nessun crimine verrà dimenticato, nessun crimine resterà impunito.
Il picchetto dei lavoratori in lotta rivendicava il rispetto degli accordi sindacali in ordine all'assunzione di precari a tempo determinato. Il camion del crumiro che ha sfondato il picchetto è stato spinto all'azione omicida dal personale di guardia dell'azienda sotto gli occhi di una polizia “distratta”. È la misura di come il padronato sia disposto a ogni mezzo per piegare la lotta operaia, con la complicità dello Stato.
Il PCL si stringe attorno alla famiglia del lavoratore ucciso, ai suoi compagni di lotta, al suo sindacato. Denuncia il crimine padronale. Rivendica una immediata mobilitazione unitaria per imporre la punizione dei responsabili.
La logistica ha registrato in questi anni una crescita imponente della combattività dei lavoratori, col ricorso a lotte radicali e prolungate che hanno strappato diritti e concessioni. In particolare i lavoratori immigrati sono stati gli splendidi protagonisti di questo ciclo di lotte, ribellandosi alle vessazioni padronali spesso avallate dalla burocrazia sindacale. L'omicidio di questa notte a Piacenza segnala la volontà dei padroni di recuperare il terreno perduto riaffermando il potere assoluto sulle condizioni del lavoro, anche col ricorso a mezzi criminali.
Ma l'assassinio compiuto non fermerà la lotta dei lavoratori, né alla GLS né altrove.
Generalizzare la lotta dei lavoratori, estendere l'esempio della sua indicazione radicale, è il modo migliore di rispondere alla arroganza criminale del padronato: alla forza dei padroni va contrapposta la forza di classe degli sfruttati. L'unico strumento che i padroni temono.
Il capitalismo è sfruttamento e crimine. Solo un governo dei lavoratori che spazzi via la dittatura del capitale potrà fare giustizia vera: nessun crimine verrà dimenticato, nessun crimine resterà impunito.
Partito Comunista dei Lavoratori
Oggi, giovedì 15 settembre, ore 17 presidio davanti alla Prefettura di Bologna indetto da USB