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Scontro governo italiano-onlus: cade l’ultimo velo dell’ipocrisia imperialista

In questi giorni abbiamo assistito alla rottura tra il governa Gentiloni e le onlus che si occupano dei salvataggi in mare dei migranti dispersi, dopo il tentativo di far approvare loro un codice di comportamento che ne limiti fortemente l’azione.
Soprattutto ha destato scalpore il rifiuto di Medici senza frontiere, che gode di notorietà, consenso e sostenitori nel nostro paese.
Senza entrare nel merito del motivi contingenti di questa rottura, mi soffermo su un dato che ovviamente non viene messo in risalto dai mass media. Le onlus hanno sempre svolto un ruolo importante per le potenze imperialiste contribuendo a velare di umanitarismo il loro intervento sui vari scenari internazionali. Solitamente la carovana delle organizzazione umanitarie più o meno finanziate e in collaborazione con i governi dei paesi imperialisti, segue le loro politiche di aggressione economico-militare nei confronti di paesi o intere aree geopolitiche che hanno la disgrazia di ricadere sotto le loro mire predatorie. È il caso del Medio Oriente, dei paesi del Maghreb, del Nord e Centro Africa, ad esempio.
Ciò, tra le altre forme di devastazione della vita di centinaia di milioni di persone, provoca le migrazioni di massa che i governi dei paesi imperialisti europei sono decisi a fermare costi quel che costi, anche in termine di vite umane.
Ecco dunque che casca il proverbiale asino! L’imperialismo mostra tutto il suo cinismo e rinnega anche le agenzie che hanno sempre avuto il ruolo ipocrita di rivestire di umanitarismo la sua pelosa coscienza.
Si può ben capire la sorpresa e l’incredulità delle onlus. Quello che si capisce meno è che nessuno tra le organizzazioni più importanti della sinistra riformista e neppure tra gli intellettuali, che solitamente si riempiono la bocca dei valori democratici del cosiddetto Occidente, faccia come il famoso bambino della favola gridando finalmente: il Re è nudo! O forse no, visto che sono pronti a governare insieme ai peggiori rappresentanti dell’imperialismo.
Insomma, di menzogna in menzogna, prima l’imperialismo muove alla guerra per ragioni umanitarie, quindi per la guerra santa contro il terrorismo, naturalmente ad esclusione della agenzie terroristiche al suo servizio, poi siccome nonostante tutto i fatti hanno la testa più dura delle idee è costretto a far cadere la foglia di fico delle agenzie umanitarie che coprono la vergogna della sua rapina internazionale, la quale tra l’altro provoca, come una vera e propria nemesi storica, le migrazioni di massa verso i paesi imperialisti.
Sempre più è evidente, a chiunque abbia una minima coscienza di sinistra, che è necessario combattere l’imperialismo e i suoi rappresentanti, di destra o di... sinistra (sic), a cominciare da quelli di casa propria.
Federico Bacchiocchi