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Quanto vale una bimba rom?

25 luglio 2018 - Immaginate per un attimo lo scenario seguente: un rom imbraccia il fucile e dal balcone di casa spara a una bambina italiana di 13 mesi colpendola alla schiena e condannandola alla probabile paralisi. Tutti i TG si aprirebbero su questa infamia. Il nuovo ministro degli Interni parlerebbe a reti unificate urlando ancora che “la pacchia è finita” e che i rom vanno cacciati una volta per tutte, essendo provato che sono delinquenti e anche assassini. Il giorno dopo, rastrellamenti polizieschi nei campi rom a uso delle telecamere e deportazioni esemplari. La stampa liberaldemocratica, in imbarazzo, confesserebbe penitente il proprio eccesso di buonismo verso la criminalità rom, avallando le misure poliziesche. Sui social si scatenerebbe un'isteria incontrollata, e Salvini raggiungerebbe nei sondaggi il 32%.

Invece la scena reale è esattamente capovolta. È un italiano ad aver sparato a una bimba rom con un fucile che voleva “testare”. Naturalmente dichiara: «non sono razzista», «il colpo è partito per caso», anche se la mira è stata perfetta. Sui TG si dà la notizia sottovoce, parlando di “accertamenti in corso su un episodio...”, (dopo aver alluso per 48 ore a una “faida interna tra rom”!). La stampa reazionaria accusa “la sinistra” di montare un caso inesistente per proteggere “i delinquenti rom”, che naturalmente, se anche fosse, se la sono cercata. La stampa “progressista” (La Repubblica) ne parla in diciannovesima pagina, tra i fatti di cronaca inquietanti. Intanto, la sindaca Raggi butta su una strada i rom del Camping River, persino la Corte di Strasburgo ha da ridire, e Salvini denuncia il buonismo della UE...
Così la vita prosegue indisturbata, giorno dopo giorno. La bimba rom e la sua mamma avranno una vita intera per farsene una ragione.

Nulla più di questo episodio criminale e della sua viltà misura l'ipocrisia reazionaria. Due pesi e due misure, una morale pubblica da un tanto al chilo a misura del nuovo governo giallo-verde. Un governo che dà la stura ai peggiori sentimenti reazionari, quelli dei bassifondi dell'animo umano, quelli più inconfessabili. Quelli che oggi possono armare un fucile, e un domani sospingere i pogrom.

Non solo la storia, ma anche la cronaca - come si vede - la scrivono i vincitori. E tuttavia i vincitori di oggi che si credono eterni, che credono di potersi consentire impunemente tutta l'immondizia della propria subcultura, mangeranno la polvere quando girerà il vento, come sempre è accaduto a tutti i parvenu inebriati dal successo. E il vento prima o poi girerà, come sempre, nonostante tutto. Noi lavoriamo perché possa trovare un progetto di rivoluzione.
Partito Comunista dei Lavoratori