♠ in chavismo,golpe,Guaidò,guerra civile,Maduro,rivoluzione,socialismo,Stati uniti socialisti dell'America centro-meridionale,Venezuela at 13:56
Né con la destra reazionaria proimperialista, né con il regime bonapartista della boliborghesia!
Armare i lavoratori, il potere ai consigli operai e popolari!
Armare i lavoratori, il potere ai consigli operai e popolari!
Il Venezuela sta andando
probabilmente verso la guerra civile. La spaccatura dell'esercito, dopo
quella della popolazione civile, spinge rapidamente verso di essa. La
destra reazionaria proimperialista ha ritenuto, a torto o a ragione, di
poter tentare di impadronirsi del potere. Ovviamente i rivoluzionari non
si schierano con queste forze. Ma non possono nemmeno schierarsi a
difesa dell’attuale regime bonapartista che ha portato al disastro
l’economia e difende sostanzialmente gli interessi di quella che si
definisce boliborghesia, in cui sono compresi funzionari dell’esercito e
dello Stato che si sono arricchiti col regime. Nonostante il carattere
bonapartista e solo falsamente socialista del chavismo, i rivoluzionari
si erano sempre schierati in passato contro le forze reazionarie
proimperialiste. Lo faranno certamente difendendo il Venezuela in caso
di intervento diretto delle forze imperialiste.
Oggi, però, la situazione è diversa. Con le elezioni bidone della cosiddetta Assemblea costituente bolivariana (in cui, non a caso, il 100% dei deputati sono maduristi), il regime si è consolidato in senso antidemocratico. Nel contempo, si è rafforzata l’azione repressiva contro le forze sindacali classiste e il blocco del rinnovo delle cariche sindacali per difendere i burocrati agenti del madurismo.
La politica oscillante del regime, che continua a pagare il debito estero in una situazione catastrofica, ha aggravato (insieme alle manovre dell’imperialismo) il collasso economico del paese. Solo la cessazione del pagamento del debito, l’istituzione del controllo dei lavoratori sulle aziende sia private che statali, il controllo della produzione agricola, del commercio e dei prezzi da parte di comitati popolari formati da operai, impiegati, braccianti e contadini poveri può modificare il quadro attuale.
Tutto ciò, e l’uscita del Venezuela dalla sua tremenda crisi, sarà possibile solo se il proletariato saprà porsi come forza alternativa ai due contendenti borghesi in scontro, costruire la sua propria autorganizzazione in consigli, comitati, milizie, e imporre un suo potere. Naturalmente la costruzione di un vero partito della rivoluzione socialista che sappia guidare questo processo ne è la condizione necessaria.
Il progetto della rivoluzione socialista è ambizioso e difficile. Ma senza di esso il futuro del paese è il caos, il sangue e la miseria. I proletari venezuelani non devono combattere e morire né per i borghesi proimperialisti né per la boliborghesia, ma solo per il futuro loro e dei loro figli.
Per un governo delle lavoratrici e dei lavoratori, basato sulla loro forza e organizzazione!
Per un Venezuela veramente socialista!
Per gli Stati uniti socialisti dell'America centro-meridionale!
Oggi, però, la situazione è diversa. Con le elezioni bidone della cosiddetta Assemblea costituente bolivariana (in cui, non a caso, il 100% dei deputati sono maduristi), il regime si è consolidato in senso antidemocratico. Nel contempo, si è rafforzata l’azione repressiva contro le forze sindacali classiste e il blocco del rinnovo delle cariche sindacali per difendere i burocrati agenti del madurismo.
La politica oscillante del regime, che continua a pagare il debito estero in una situazione catastrofica, ha aggravato (insieme alle manovre dell’imperialismo) il collasso economico del paese. Solo la cessazione del pagamento del debito, l’istituzione del controllo dei lavoratori sulle aziende sia private che statali, il controllo della produzione agricola, del commercio e dei prezzi da parte di comitati popolari formati da operai, impiegati, braccianti e contadini poveri può modificare il quadro attuale.
Tutto ciò, e l’uscita del Venezuela dalla sua tremenda crisi, sarà possibile solo se il proletariato saprà porsi come forza alternativa ai due contendenti borghesi in scontro, costruire la sua propria autorganizzazione in consigli, comitati, milizie, e imporre un suo potere. Naturalmente la costruzione di un vero partito della rivoluzione socialista che sappia guidare questo processo ne è la condizione necessaria.
Il progetto della rivoluzione socialista è ambizioso e difficile. Ma senza di esso il futuro del paese è il caos, il sangue e la miseria. I proletari venezuelani non devono combattere e morire né per i borghesi proimperialisti né per la boliborghesia, ma solo per il futuro loro e dei loro figli.
Per un governo delle lavoratrici e dei lavoratori, basato sulla loro forza e organizzazione!
Per un Venezuela veramente socialista!
Per gli Stati uniti socialisti dell'America centro-meridionale!