30 Dicembre 2020
Questa mattina (ora italiana), le donne della Campaña Nacional por el Derecho al Aborto Legal, Seguro y Gratuito hanno ottenuto una vittoria nell’ambito dei diritti riproduttivi che segna una svolta storica in Argentina e in America Latina, dove la maggioranza dei paesi ha leggi restrittive in merito di interruzione volontaria di gravidanza.
Dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati l'11 dicembre 2020, anche in Senato è stata approvata la legalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza, con 38 voti favorevoli, 29 contrari e 1 astenuto.
Un successo contro il clero reazionario (che ha forti legami con il governo) e contro il Papa argentino Bergoglio, sempre prodigo di ringraziamenti e sostegno ai movimenti argentini antiabortisti. Una tappa fondamentale nel cammino di emancipazione delle donne nell’ambito della riappropriazione dei diritti riproduttivi, sempre ostacolata dalle forze conservatrici del paese.
La “marea verde” (dal pañuelo verde che contraddistingue il movimento) che da anni lotta con determinazione per la salute riproduttiva delle donne e per la loro autodeterminazione, ha presidiato il Congresso Nazionale: migliaia di donne, lavoratrici e studenti, hanno affermato con la loro presenza il carattere tutt’altro che istituzionale di questo traguardo, nonostante la proposta sia stata avanzata formalmente dal presidente Alberto Fernandez per capitalizzare una vittoria politica e di immagine, dopo il precedente tentativo fallito nel 2018 che ha causato una reazione ancora più radicale da parte del movimento argentino.
Il testo approvato è molto diverso da quello portato avanti dalla “marea verde”, ed è stato modificato per facilitarne l’approvazione.
Il limite più grande di queste modifiche consiste nell’obiezione di coscienza, primo ostacolo al diritto di aborto nei paesi dove è già legalizzato, che potrà essere esercitata non solo a livello individuale, ma anche a livello di struttura ospedaliera privata (che avrà però l’obbligo di reindirizzare verso una struttura dove è permesso).
La battaglia della Campaña Nacional por el Derecho al Aborto dovrà continuare per l’applicazione della legge contro tutti gli ostacoli posti dal clero, contro l'obiezione di coscienza, per rivendicare l’educazione sessuale, l’istruzione e la salute pubblica libere dall’influenza della Chiesa cattolica.
All’interno di questa lunga lotta, un ruolo di primo piano è stato svolto, senza nessun dubbio, dai partiti della sinistra trotskista, che porteranno avanti con coerenza questi obiettivi che sono parte integrante dello sviluppo di una lotta internazionalista, classista e rivoluzionaria.