[testo del volantino che sarà distribuito sabato 13 giugno alla manifestazione regionale dei migranti a Bologna: ritrovo dello spezzone PCL in piazza dell'Unità alle 15]
Il
Partito Comunista dei Lavoratori marcia oggi al fianco dei migranti
dell'Emilia- Romagna nella loro lotta per condizioni di vita decenti,
contro la linea politica discriminatoria e razzista adottata, in modo
più o meno aperto, da tutti i partiti dominanti e presenti in
parlamento.
Parla
chiaro la risposta delle istituzioni italiane e europee alla tragedia
dei milioni di migranti che anno dopo anno cercano un futuro lontano
da disoccupazione di massa, guerre, carestie: blocco delle vie di
transito, taglio ai fondi per le missioni di soccorso in mare,
campi-lager dove detenere i migranti colpevoli di...volere un vita
degna! Tutto questo mentre fuori dall'Europa si continua a inondare
di armi i paesi (ex)coloniali, dove si provano gli armamenti più
sofisticati e letali (droni, missili, bombe...nucleari! Come quelle
sganciate pochi giorni fa in Yemen).
L'Unione
Europea intanto si barrica dentro i suoi confini e riduce i fondi per
il soccorso dei migranti che attraversano il Mediterraneo. Aver
coscientemente e volutamente ridotto il soccorso non poteva ridurre
le partenze, poteva solo moltiplicare i morti. A tutti gli effetti,
proprio per questo, autentici omicidi. Omicidi di cui portano la
responsabilità tutti i firmatari della missione Triton, governo
italiano e autorità europee in primo luogo. Come tutte le canaglie
razziste reazionarie, dai salviniani ai loro simili in tutta Europa,
che costruiscono la propria carriera politica ( stipendi e poltrone
incluse) alimentando il gioco cinico della paura dei migranti nel più
totale disprezzo di ogni senso umano di pietà.
I
capitalisti e i loro partiti non fanno che approfondire la crisi che
loro stessi hanno creato, continuando a fare danni dopo aver
schiavizzato e spolpato interi continenti.
LE
FALSE “SOLUZIONI”
Ora
gli stessi responsabili italiani ed europei dell'ecatombe in corso,
si affrettano ad annunciare “soluzioni”. Ma le “soluzioni”
sono tanto poco credibili quanto coloro che le propugnano.
“Blocco navale davanti alle coste libiche” grida Salvini, “per respingere l'invasione”. Questa “soluzione” significherebbe abrogare il diritto di fuga e di asilo dei profughi di guerra, consegnandoli ai loro aguzzini.
“Blocco navale davanti alle coste libiche” grida Salvini, “per respingere l'invasione”. Questa “soluzione” significherebbe abrogare il diritto di fuga e di asilo dei profughi di guerra, consegnandoli ai loro aguzzini.
“Azione
di polizia internazionale, targata UE e ONU, davanti alle coste
libiche, per istituire centri di identificazione e smistamento dei
migranti” propone Renzi. Questa “soluzione” ipotizzata da
ambienti del governo italiano, a prescindere da ogni problema di
praticabilità, si scontra con un interrogativo elementare: quale
sarebbe il criterio dello smistamento? Si dice che occorrerebbe
distinguere tra “migranti economici” e profughi di guerra, i
primi da respingere e i secondi da accogliere. Ma non è chiaro che
il grosso del flusso è oggi una fuga dalla morte? La verità è che
si cerca il modo di bloccare la fuga dalla morte di masse umane
disperate istituendo una barriera “legale” e “democratica” di
respingimento. Potrebbe essere forse una “soluzione” per Renzi e
i governi europei: si fa mostra di bloccare l'afflusso con argomenti
“umanitari”, non si paga il prezzo d'immagine delle morti in
mare, si contrasta la concorrenza elettorale dei Salvini di turno. Ma
sarebbe una “soluzione” per i migranti quella di morire nel
deserto, o di tornare nelle fauci delle proprie domestiche dittature
sanguinarie, o di finire preda e trofeo dell'ISIS?
L'IPOCRISIA
DEI GOVERNI BORGHESI EUROPEI
La
verità è che i governi borghesi d'Europa, senza eccezione alcuna,
cercano una soluzione per sé, non per i migranti. Di fronte alla più
grande migrazione di massa del secondo dopoguerra, ogni regime
borghese cerca il massimo utile per gli interessi della propria
classe col minimo prezzo in termini di consenso. A questo sono
servite e servono le leggi anti-migranti nella UE. Non hanno bloccato
la migrazione, perché nessuna migrazione dalla fame e dalla morte
può essere bloccata. In compenso hanno trasformato la vita di grandi
masse di migranti in un inferno “clandestino” quotidiano, merce
ricattabile per il massimo profitto delle imprese, e per di più
oggetto di aggressioni xenofobe e concorrenze elettorali.
Oggi
la storia si ripete. Di fronte alla nuova tragica impennata del
flusso migratorio, per di più “incontestabile” trattandosi di
profughi, si cerca di mascherare il loro respingimento con argomenti
“umanitari” e persino “democratici”( lotta agli “scafisti
schiavisti”, ai possibili “terroristi” ISIS mascherati, alla
“tragedia delle morti in mare”). In realtà otterranno solo due
risultati: renderanno ancor più difficile e disperata la fuga,
accrescendo il rischio di morte. Creeranno una nuova leva di massa di
cosiddetti “clandestini” da sfruttare entro le proprie frontiere.
Le
grandi migrazioni di masse umane sono sempre state nella storia un
riflesso di disuguaglianze e contraddizioni planetarie. Così fu a
fine 800 e primo 900 nelle migrazioni europee verso le Americhe. Così
è oggi nelle grandi migrazioni africane e asiatiche in Europa.
Quanto
agli accoglimenti “legali”, ridotti al minimo, ogni Stato
cercherà di scaricare sull'altro il fardello dei relativi costi di
accoglienza riducendo al minimo, sotto ogni più elementare livello
di decenza, i “costi” di accoglienza della “propria quota”.
Non senza mangiatoie di sprechi e ruberie, gestite da cooperative
bianche e “rosse” sulla pelle dei migranti, ridotti ad appestati
senza diritti nei campi di detenzione senza aver commesso alcun
delitto.
La
differenza è che le stesse migrazioni prodotte dai crimini
imperialisti trovano oggi un'Europa in declino, stagnante,
distruttrice di posti di lavoro e di diritti dei propri proletari. E
quindi un'Europa ancor meno “accogliente” dell'America di un
secolo fa. Dovrebbe essere una ragione in più perché il movimento
operaio europeo faccia quanto fece il movimento socialista americano
del primo 900: una battaglia contro la xenofobia, contro le leggi
anti-migranti, per la fratellanza tra gli sfruttati e gli oppressi al
di là di ogni confine e bandiera.
PER
UNA SOLUZIONE SOCIALISTA DEL DRAMMA MIGRATORIO
No
ai respingimenti, aperti o mascherati, dei migranti.
Per
un piano di accoglienza dignitosa dei migranti, a partire dai
profughi, su scala europea.
Per
una libera circolazione dei migranti in Europa.
Cancellazione
delle leggi anti migranti, in ogni paese e su scala europea. A parità
di diritti parità di lavoro, tra lavoratori europei e migranti
Ripartizione
fra tutti del lavoro esistente, con la riduzione dell'orario di
lavoro a parità di paga. A vantaggio dei lavoratori europei e
migranti.
Piano
del lavoro, in ogni paese e su scala europea, per opere sociali,
finanziato dalle grandi ricchezze. A vantaggio dei lavoratori europei
e migranti.
Requisizione,
in ogni paese, dei grandi patrimoni immobiliari, per dare reale
diritto di abitazione a lavoratori europei e migranti.
Altro
che balbettii “umanitari” delle sinistre riformiste europee!
Solo
un governo dei lavoratori, in ogni paese e su scala europea, può
seriamente affrontare la
tragedia
migratoria nell'interesse comune degli sfruttati.
Solo
gli Stati Uniti Socialisti d'Europa possono incoraggiare in tutti i
continenti la lotta e ribellione degli sfruttati contro la
dominazione del capitalismo e dell'imperialismo.
Per
recidere alla radice la causa stessa dell'emigrazione di massa.
“Solo
la rivoluzione cambia le cose”. Per
tutti: europei e migranti.