♠ in '68,alternanzza scuola-lavoro,buona scuola,Fincantieri,Francia,lavoratori,Monfalcone,morti sul lavoro,omicidi bianchi,studenti at 05:27
Mercoledì 9 maggio, bollettino di guerra: muore un operaio di 19 anni schiacciato da un blocco di cemento alla Fincantieri di Monfalcone (GO) e uno studente di 16 anni, in stage, si semi-amputa una mano con una fresa in provincia di Udine.
10 Maggio 2018
Ennesimo morto sul lavoro, ennesimo infortunio di uno studente in stage. Non si tratta di “drammatiche fatalità”. In un sistema economico dove la contraddizione principale è tra interessi dei lavoratori e capitale, tra sicurezza nei luoghi di lavoro e disperata ricerca di profitto a scapito dell’incolumità dei lavoratori stessi, tutto assume un significato più vasto.
Non è possibile tutelare la sicurezza dei lavoratori senza porsi in contrapposizione alle logiche padronali.
Per questo come Partito Comunista dei Lavoratori ci schieriamo incondizionatamente dalla parte degli studenti e delle studentesse che non si piegano ai ricatti e ai crimini della Buona Scuola e ai lavoratori che hanno incrociato le braccia dopo la tragedia ai cantieri navali di Monfalcone.
Riprendere la mobilitazione studentesca contro la Buona Scuola deve significare rivendicare l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, funzionale solo agli interessi delle aziende, rimettendo in campo la forza del movimento del maggio 2015, che fece vacillare il governo e fu tradito dalle burocrazie sindacali. Fermare la Buona Scuola era possibile e, come ci insegnano i lavoratori e studenti francesi in queste settimane, solo la lotta di massa può far indietreggiare i governi e ribaltare i rapporti di forza a favore degli sfruttati.
L’abolizione di tutte le controriforme nel mondo della scuola e nel mondo del lavoro (Buona Scuola, Jobs Act, Legge Fornero, etc..) possono avvenire soltanto attraverso la mobilitazione di massa e di classe degli studenti e dei lavoratori. Nessun partito della borghesia ha come interesse la tutela dei diritti della classe lavoratrice e la difesa della scuola pubblica. I lavoratori e gli studenti possono contare solo ed unicamente sulla loro forza e la loro organizzazione.
È necessario ribaltare i rapporti di forza sui luoghi di lavoro e nelle scuole, ponendo in ogni lotta e in ogni mobilitazione la questione dell’autorganizzazione democratica degli studenti e dei lavoratori, dell’unità delle lotte, della costruzione del più ampio fronte unico di classe e di massa contro padronato e governo, qualunque esso sia.
Nella consapevolezza che solo abbattendo questo sistema economico basato sul profitto e instaurando un governo dei lavoratori e delle lavoratrici, basato sulla loro forza ed autorganizzazione, è possibile tutelare davvero l’interesse dei lavoratori, degli studenti e della maggioranza della società.
- Per una scuola libera, pubblica, laica e al servizio dei proletari e delle masse popolari!
- Per l’abolizione di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro!
- Per una svolta unitaria e radicale del movimento operaio!
- Come nel ’68 e come in questi giorni: fare come in Francia! Mobilitiamoci, organizziamoci, ribaltiamo i rapporti di forza!
In un mondo in cui le scuole diventano aziende e le aziende sfruttano gli studenti ricercare l’unità tra movimento studentesco e movimento operaio diventa una questione irrinunciabile. È la ragione stessa dell’attività degli studenti del Partito Comunista dei Lavoratori.
Non è possibile tutelare la sicurezza dei lavoratori senza porsi in contrapposizione alle logiche padronali.
Per questo come Partito Comunista dei Lavoratori ci schieriamo incondizionatamente dalla parte degli studenti e delle studentesse che non si piegano ai ricatti e ai crimini della Buona Scuola e ai lavoratori che hanno incrociato le braccia dopo la tragedia ai cantieri navali di Monfalcone.
Riprendere la mobilitazione studentesca contro la Buona Scuola deve significare rivendicare l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro, funzionale solo agli interessi delle aziende, rimettendo in campo la forza del movimento del maggio 2015, che fece vacillare il governo e fu tradito dalle burocrazie sindacali. Fermare la Buona Scuola era possibile e, come ci insegnano i lavoratori e studenti francesi in queste settimane, solo la lotta di massa può far indietreggiare i governi e ribaltare i rapporti di forza a favore degli sfruttati.
L’abolizione di tutte le controriforme nel mondo della scuola e nel mondo del lavoro (Buona Scuola, Jobs Act, Legge Fornero, etc..) possono avvenire soltanto attraverso la mobilitazione di massa e di classe degli studenti e dei lavoratori. Nessun partito della borghesia ha come interesse la tutela dei diritti della classe lavoratrice e la difesa della scuola pubblica. I lavoratori e gli studenti possono contare solo ed unicamente sulla loro forza e la loro organizzazione.
È necessario ribaltare i rapporti di forza sui luoghi di lavoro e nelle scuole, ponendo in ogni lotta e in ogni mobilitazione la questione dell’autorganizzazione democratica degli studenti e dei lavoratori, dell’unità delle lotte, della costruzione del più ampio fronte unico di classe e di massa contro padronato e governo, qualunque esso sia.
Nella consapevolezza che solo abbattendo questo sistema economico basato sul profitto e instaurando un governo dei lavoratori e delle lavoratrici, basato sulla loro forza ed autorganizzazione, è possibile tutelare davvero l’interesse dei lavoratori, degli studenti e della maggioranza della società.
- Per una scuola libera, pubblica, laica e al servizio dei proletari e delle masse popolari!
- Per l’abolizione di tutte le leggi di precarizzazione del lavoro!
- Per una svolta unitaria e radicale del movimento operaio!
- Come nel ’68 e come in questi giorni: fare come in Francia! Mobilitiamoci, organizziamoci, ribaltiamo i rapporti di forza!
In un mondo in cui le scuole diventano aziende e le aziende sfruttano gli studenti ricercare l’unità tra movimento studentesco e movimento operaio diventa una questione irrinunciabile. È la ragione stessa dell’attività degli studenti del Partito Comunista dei Lavoratori.