Post in evidenza

La confluenza dell'Opposizione Trotskista Internazionale nella Lega Internazionale Socialista

  Avanza l'unità dei marxisti rivoluzionari nel mondo 26 Maggio 2025 English version Il congresso dell'Opposizione Trotskista Intern...

Cerca nel blog per parole chiave

SOLIDARIETÀ OPERAIA E MILITANTE A3 LAVORATOR3 DELLA FILIERA GRUPPO 8

 


SOLO LA LOTTA OPERAIA ABBATTE LO SFRUTTAMENTO

La sezione Romagna del Partito Comunista dei Lavoratori aderisce alla manifestazione del 6 settembre a Forlì, indetta da SUDD Cobas.

La vicenda dei lavoratori della filiera Gruppo 8 è così platealmente vergognosa che per ampi settori della società civile (e persino per alcuni partiti alla guida di varie autorità locali, che finora hanno tenuto gli occhi ben chiusi) non è possibile non schierarsi dalla parte degli operai. Da dicembre dell’anno scorso i lavoratori si sono ribellati alle condizioni inumane di sfruttamento a cui venivano sottoposti, un regime di semi-schiavitù in cui dormivano in un capannone fatiscente lavorando 12 ore al giorno, 7 giorni su 7. Sono queste, infatti, le condizioni che come un cancro infestano il comparto del mobile imbottito, quel famoso Made In Italy che la destra postfascista erge a feticcio. È una malattia di lunga data che prevede sostanzialmente il subappalto non solo delle fasi produttive quanto del caporalato, aprendo e chiudendo del giro di poco aziende fittizie, che hanno come unico scopo quello di applicare condizioni di lavoro “cinesi”. Sono zavorre vuote, pronte per essere abbandonate alla prima protesta dei lavoratori o a qualche ispezione o indagine. Una delocalizzazione dietro casa. La giustizia borghese si è dimostrata clamorosamente inefficace, proprio in una provincia in cui il Sindaco ha cavalcato il tema della “sicurezza” in campagna elettorale. L’unica sicurezza che viene garantita è il profitto del padronato, tutelato proprio dagli elementi della destra cittadina che – in una corrispondenza di amorosi sensi – difendono fattivamente e politicamente lo sfruttamento e l’insicurezza creata dal sistema criminale emerso nella vertenza. Contro i lavoratori che scioperano, gli avvocati-politici dell’azienda invocano continuamente l’applicazione del DL 1660, rendendo chiaro (se ancora ce ne fosse bisogno) che questa norma repressiva serve solo a manganellare e incarcerare chi lotta per il posto di lavoro e un tipo di società diverso. Come Partito Comunista dei Lavoratori siamo al fianco degli operai della filiera Gruppo 8 e sosteniamo la piattaforma rivendicativa di Sudd Cobas, che altro non è che il ripristino delle condizioni minime e dovute. La tenacia di questi lavoratori ha scoperchiato un vaso di Pandora che rende questa vertenza molto di più di una diatriba sindacale, come qualcuno vorrebbe. I lavoratori di un intero comparto, a volte distanti solo pochi metri o chilometri, nell’ennesimo capannone fatiscente, guardano a questi colleghi che hanno alzato la testa. È dovere di tutta la classe operaia muoversi compatti nella lotta, a prescindere dalla provenienza o dall’appartenenza sindacale. Occorre unire le vertenze del territorio e colpire il padronato dove fa più male, il portafoglio, con scioperi, picchetti e la ripresa di un’incisiva azione sindacaleal di là delle sigle.  Il padronato tenta di dividere i lavoratori per provenienza geografica, settore, contratto, azienda; soffia sul razzismo per usare i pregiudizi come leva salariale, per fare in modo che chi lavora non si riconosca più come classe. Occorre una vertenza generale, che rimetta al centro la classe operaia: serve un fronte unico di classe! Come dimostra in modo esemplare questa vertenza, è la classe lavoratrice l’unica che ha la capacità di rovesciare i rapporti di sfruttamento: occorre dare vita a una nuova stagione di mobilitazione e strappare di nuovo quei diritti che sembravano acquisiti ma che il padronato ci ha tolto, con il silenzio e la connivenza delle burocrazie sindacali. Chiediamo:

  • La nazionalizzazione sotto il controllo operaio, senza indennizzo, di tutte le aziende che delocalizzano, anche dietro casa, basta con il sistema di subappalto, basta con il caporalato
  • Per una cassa nazionale di resistenza a sostegno degli scioperi
  • Per l’abolizione di tutte le leggi repressive finalizzate a colpire i lavoratori in lotta per il posto di lavoro. No al DL 1660.
  • Salari dignitosi! I salari sono fermi da vent’anni, è un’emergenza non più rinviabile. Reintroduzione della scala mobile e abolizione di sfruttamento e precarietà!
  • Per un’indennità di disoccupazione dignitosa per i giovani e le persone in cerca di lavoro

PER LA RIPRESA DI UNA MOBILITAZIONE OPERAIA GENERALE, UNIRE LE LOTTE, ABBATTERE LO SFRUTTAMENTO!

PER UN’ALTERNATIVA DI SOCIETÀ! PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI!