Pubblichiamo questo resoconto della tradizionale manifestazione annuale di commemorazione di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht a Berlino, scritto dai compagni di ArbeiterInnenmacht. Il governo e le autorità tedesche non si sono lasciati sfuggire neanche questa occasione per portare avanti la loro isterica campagna filosionista.
Il 14 gennaio almeno sedici persone sono state ricoverate in ospedale con ossa rotte e altre ferite a seguito di attacchi brutali da parte della polizia con manganelli e spray al peperoncino, secondo quanto riportato dalle squadre di soccorso medico presenti alla manifestazione. Un uomo di 65 anni è stato colpito in modo particolarmente duro, ed è stato lasciato a terra privo di sensi, sanguinante dalla bocca e dal naso.
Il motivo – o più precisamente il pretesto – per il dispiegamento di diverse centinaia di agenti di polizia è stato la solidarietà con la Palestina espressa della manifestazione. Secondo i rapporti della polizia, un oratore e un partecipante avrebbero gridato lo slogan vietato "Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera". Di conseguenza, diverse persone sono state arrestate.
Nel momento in cui i manifestanti in testa nel corteo e interi isolati sono tornati indietro per mostrare solidarietà, la polizia si è davvero scatenata. Sicuramente i vertici della polizia, le cui forze non sono nuovo a questo genere di attacchi provocatori, si giustificheranno dicendo che anche in questo caso il loro operato è stata "proporzionato" e che i poliziotti sono in realtà le vittime e non gli autori della violenza.
Naturalmente, il Parlamento sarà anche disposto a discutere della provocazione, dell'attacco al diritto di manifestare, ma con un esito prevedibile: la colpa è dei manifestanti. In fondo, la solidarietà con la Palestina, sempre attaccata pubblicamente, è stata criminalizzata da governi e amministratori per mesi. Anche per la "società civile", cioè per l'opinione pubblica borghese, ce n'è abbastanza. Così la polizia sta facendo rispettare l'ordine di marcia, e ovviamente non solo nella manifestazione del 14 gennaio.
Mentre la solidarietà antimperialista viene criminalizzata e colpita, decine di migliaia di persone sono preoccupate per lo stato della democrazia tedesca dopo le ultime rivelazioni sui piani di deportazione razzista dei rappresentanti dell'AfD, del Movimento Identitario e della WerteUnion in una riunione "privata" a Potsdam. Non c'è dubbio che la preoccupazione e la paura per l'istituzione di un regime di deportazione ed espulsione razzista di massa siano giustificate. L'AfD e vari gruppi fascisti costituiscono la punta di diamante di una politica che incoraggia le continue richieste di politiche migratorie e dei rifugiati sempre più rigide e la prevista abolizione de facto del diritto di asilo da parte dell'UE. Lo spostamento a destra è alimentato anche dalla denigrazione della solidarietà palestinese, dei palestinesi, degli arabi e dei musulmani, definiti antidemocratici e antisemiti, nonché dal parallelismo tra antisemitismo e antirazzismo. Chi non combatte il razzismo antimusulmano in costante aumento e la criminalizzazione e diffamazione della solidarietà palestinese, alla fine non sarà in grado di fermare lo spostamento a destra.
La manifestazione in ricordo di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht è stata assolutamente pacifica. Non si è lasciata intimidire, ma i suoi partecipanti si sono opposti alla violenza della polizia.