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C'è un oppressore e un oppresso. Per una mobilitazione a difesa dei palestinesi

 


In queste ore si sta scatenando l'inferno contro il popolo di Palestina. La prigione a cielo aperto chiamata Gaza viene privata di cibo, acqua, elettricità, benzina. I bombardieri dello Stato sionista fanno strage della popolazione civile, distruggendo palazzi, mercati, ospedali, moschee. Netanyahu annuncia l'invasione di terra, e dunque nuovi massacri, incurante della stessa vita degli ostaggi. In Cisgiordania, truppe d'occupazione e coloni seminano altro terrore assassinando decine di palestinesi.


Intanto gli imperialismi europei minacciano di privare i palestinesi dei territori di ogni assistenza. L'imperialismo USA, da sempre baluardo d'Israele, muove la propria portaerei in appoggio a Tel Aviv e offre munizioni per l'invasione. Gli imperialismi rivali, russo e cinese, cercano esclusivamente di trarre dagli avvenimenti un utile per i propri interessi.

Il popolo palestinese ha dunque un solo possibile alleato: la solidarietà delle masse arabe e l'iniziativa del movimento operaio internazionale.

La natura reazionaria di Hamas, che abbiamo sempre denunciato, non può e non deve impedire la mobilitazione più ampia a difesa del popolo palestinese e dei suoi diritti. Innanzitutto il diritto alla resistenza. C'è un oppressore e c'è un oppresso in Palestina: da un lato lo Stato sionista occupante, dall'altro il popolo palestinese. Nessuna isteria della campagna mediatica dominante, nessuna cinica utilizzazione delle azioni della destra religiosa di Hamas contro civili, può nascondere o capovolgere questa verità, documentata dalle atrocità di settantacinque anni di occupazione.

Facciamo appello a tutte le organizzazioni del movimento operaio e della sinistra, a tutte le strutture di movimento, per una immediata mobilitazione unitaria a difesa dei palestinesi contro l'oppressione sionista.

Partito Comunista dei Lavoratori