Il Partito Comunista dei Lavoratori è presente alle elezioni amministrative comunali di Roma, Milano, Torino, Bologna, con un proprio candidato a sindaco.
Il fine è quello di presentare pubblicamente le proposte e il programma di un'organizzazione rigorosamente anticapitalista, da sempre schierata dalla parte dei lavoratori.
Anche sul terreno cosiddetto amministrativo sosteniamo le ragioni del lavoro. Rivendichiamo ad esempio la regolarizzazione dei lavoratori precari nella pubblica amministrazione, la cancellazione dei finanziamenti alla scuola privata, l’abolizione del debito comunale verso il capitale finanziario, la requisizione delle case sfitte, la rottura con gli interessi della proprietà immobiliare. Misure che riconduciamo alla prospettiva politica generale di un governo dei lavoratori e delle lavoratrici.
Da comunisti siamo contrapposti a tutti gli altri partiti e schieramenti. Contro le destre reazionarie di Salvini e Meloni, contro il populismo fallito del M5S, contro il Partito Democratico, espressione della borghesia liberale e dell’establishment. L’attuale governo di unità nazionale di Mario Draghi chiarisce che tutti questi partiti stanno dalla parte del capitale contro il lavoro. Noi siamo dalla parte opposta, in coerenza con la nostra opposizione a tutti i governi che l’hanno preceduto, di centrosinistra o centrodestra o giallo-verdi.
Siamo contrapposti a ogni forma di posizione no vax. Per la cancellazione dei brevetti delle multinazionali del vaccino, per un'estensione della vaccinazione di massa su scala nazionale e planetaria, per il raddoppio del finanziamento pubblico nella sanità pubblica e gratuita, finanziato da una patrimoniale straordinaria di almeno il 10% sul 10% più ricco, per la nazionalizzazione della sanità privata e dell’industria farmaceutica.
Da comunisti siamo contrapposti a posizioni rossobrune come quelle del PC di Rizzo, nemiche persino dei diritti civili, e alternativi ad organizzazioni della sinistra cosiddetta radicale come Rifondazione Comunista, che hanno votato a suo tempo la fiducia alle missioni militari, come a quella in Afghanistan, e alla detassazione dei profitti.
La nostra autonomia politica ed elettorale, attorno al nostro programma indipendente, non contraddice l’impegno a favore della massima unità d’azione di tutte le organizzazioni politiche e sindacali del movimento operaio sul terreno della lotta di classe. Oggi, ad esempio, a favore dell'unità di lotta di tutte le vertenze a difesa del lavoro, attorno alla rivendicazione della nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo operaio delle aziende che licenziano, come GKN o Whirlpool.
Da ogni versante, la nostra partecipazione alle elezioni è mirata a sviluppare la coscienza politica dei lavoratori e delle lavoratrici in direzione anticapitalista e rivoluzionaria.